Nato nel 1947, il Festival di Avignone è una delle manifestazioni dedicate alle arti performative contemporanee più importanti a livello internazionale. Ogni anno, a luglio, Avignone diventa una città-teatro, trasformando il proprio patrimonio architettonico in diversi luoghi di rappresentazione, maestosi o sorprendenti, in grado di accogliere decine di migliaia di amanti del teatro di ogni età (oltre 130.000 ingressi). Molti di questi spettatori, spesso in vacanza e venuti da lontano, rimangono ad Avignone per più giorni e vedono alcune delle circa quaranta opere teatrali, musicali, di danza o di arti plastiche proposte dal festival. Quest'ultimo riesce splendidamente nell'accostamento insolito di un pubblico popolare al mondo creativo internazionale. Avignone è anche uno spirito: la città è un forum a cielo aperto dove i partecipanti al festival possono discutere degli spettacoli visti e condividere la propria esperienza di spettatori con gli altri. Per un mese tutti possono avere accesso, e dal vivo, alla cultura contemporanea.
Ogni edizione del festival di Avignone è pensata con la complicità di un artista al fine di tracciare con lui la mappa di un territorio artistico. Al di là delle sue opere, sono i suoi dubbi, le sue pratiche, i suoi entusiasmi a ispirare liberamente l'insieme della programmazione. Il programma così elaborato si compone di una trentina di team artistici, il cui lavoro viene poi esposto nell'arco della durata del festival e nei suoi spazi, con uno o più spettacoli, ma anche con letture, mostre, film e dibattiti che rappresentano altrettanti accessi all'universo di questi artisti. Vale a dire che ogni anno il rishio viene condiviso con gli artisti stessi. Ogni sera del festival i visitatori potranno assistere a una o più prime che fanno di Avignone un vero e proprio centro creativo e di avventure tanto per gli artisti quanto per gli spettatori.
